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Exclusive preview: Alice's Pig Spring/Summer 2014 collection

ENG  In my last post (you can read it HERE) I had an interview with Amanda, Alice's Pig designer. In addition to her answers, I also made and posted three illustrations, which portrayed many garments from Alice's Pig Fall 2013 collection. This time I'm sharing the caricature version of those three illustrations to show you an exclusive preview from Alice's Pig Spring/Summer 2014 new collection. No need to say all six garments are already in my wishlist! ;-)

IT  Nel mio ultimo post (che potete leggere QUI) ho intervistato Amanda, la designer di Alice's Pig. Alle risposte, avevo affiancato tre illustrazioni "serie" che ritraevano altrettanti modelli della collezione A/I 2013 del brand. Stavolta, invece, ho deciso di ricorrere alla versione caricaturale di quelle stesse immagini per presentarvi in anteprima sei modelli della nuova collezione Primavera/Estate 2014 di Alice's Pig. Neanche a dirlo, tutti e sei sono già nella mia wishlist! ;-)


On the left, the Coco Parker knotted shirt. On the right, the Mia's Cherry pinafore dress.




The Reality Trip suit: crop top and knee-lenght skirt.




The “Kim Wilderness” blazer and the “Red India” dress.



ENG – Soon the whole collection will be disclosed, in the meantime you check out Alice's Pig sales on their website or you can open the picture below in an other window to enlarge it and discover all the details!

IT – Presto verrà mostrata l'intera collezione, nel frattempo comunque potete dare un'occhiata ai saldi sul sito di Alice's Pig oppure potete aprire l'immagine sottostante in un'altra finestra per ingrandirla e vedere tutti i dettagli dei capi!


Alice's Pig

ENG  It's no longer a secret how much I love the brand called Alice's Pig, that's why I thought interviewing Amanda – Alice's Pig designer – was a good idea. So, here's the result... Hope you enjoy it! || IT  Ormai non è certo un segreto quanto mi piaccia Alice's Pig, perciò ho pensato che intervistare sul blog Amanda – la mente creativa del brand – fosse una buona idea. Quindi, ecco qua il risultato... Spero vi piaccia!


ENG – Why the name Alice's Pig?
Basically it's an extract from the original “Alice’s Adventures in Wonderland” novel, where Alice is welcomed to the Duchess’ house. Inside her kitchen, the Duchess's Cook is throwing dishes and making a soup that has too much pepper, which causes Alice, the Duchess, and her very ugly baby to sneeze violently. Then Alice is given the baby which is crying constantly by the Duchess and to her surprise, the baby turns into a very beautiful pig. So that's the conclusion, that there is beauty everywhere even if you don't look like a supermodel.
IT – Come mai il nome “Alice’s Pig”?
In sostanza, è un estratto dalla versione originale di “Le Avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie”, quando Alice viene accolta nella casa della Duchessa. Nella cucina, la Cuoca della Duchessa sta servendo piatti e preparando una zuppa che satura l’aria di pepe, costringendo Alice, la Duchessa e il suo bambino davvero brutto a starnutire violentemente. Successivamente la Duchessa affida ad Alice il piccolo che piange costantemente e, con grande sorpresa della ragazzina, il bambino si trasforma in un maialino davvero bello. Insomma, la conclusione è che la bellezza è dovunque, anche se l’aspetto esteriore non è quello di una top model.


ENG – Who's behind this name?
That's me (Amanda) and my brother Nicolai: as I'm responsible for design, development and production, Nico is the head behind sales marketing and e-commerce. 
IT – Chi si cela dietro questo nome?
Ci siamo io (Amanda) e mio fratello Nicolai. Io sono l’addetta al design, allo sviluppo e alla produzione, Nico invece è la mente celata dietro l’e-commerce e il piano di marketing.


ENG  When did you first start designing?
This is years ago... I kinda always designed stuff even if it used to be only very little amendments  on clothing or only dying stuff in different colors. When I still was in high school I was convinced at a very early stage that my career will lay in fashion.
IT –Quando hai iniziato a lavorare come designer?
Beh, anni fa… Diciamo che ho sempre fatto del design, anche se a volte si trattava solo di tingere in diversi colori o apportare qualche piccola modifica ai miei vestiti. Quando ancora ero al liceo ero sicura che ben presto la mia carriera sarebbe stata nella moda.


ENG – Who are your favourite designer? Did they inspire you and your clothing line?
Well I'm definitely a huge fan of Vivienne Westwood and her punk and pirates stuff... I find a lot of inspiration there, elegant punk clothing – how awesome is that?
IT –Chi sono I tuoi designer preferiti? Hanno ispirato te o la tua linea di abbigliamento?
Beh, di sicuro sono una grande fan di Vivienne Westwood e delle sue creazioni ispirate al punk e al mondo dei pirati… Trovo molta ispirazione nelle sue collezioni, eleganti abiti punk – quanto può essere stupendo?


ENG – What influences you during the creative process?
I'm watching a lot of movies and tv shows (recommended by Nico) from the past – It's just awesome when you see a dress you desperately want to have in your clothing line – so I'm always having a notebook ready. Sure afterwards I'm adding my own amendments to make sure that's wearable for today's time.
IT – Da cosa ti lasci influenzare durante il processo creativo?
Guardo moltissimi film e telefilm (consigliati da Nico) dei decenni passati – è semplicemente fantastico quando vedi un abito e capisci che vuoi disperatamente aggiungerlo alla tua linea di abbigliamento – quindi tengo sempre a portata di mano un quaderno. Ovviamente dopo aggiungo il mio tocco personale per essere sicura che quel capo sia indossabile anche ai giorni nostri.


ENG – Which is your Alice's Pig Fall 2013 favourite garment and why?
I love so many pieces of my first collection and I'm proud of all – I love to wear the “Black Pearl” dress to elegant occasions but I also like to dress that one with heavy boots on a dancing night out – It's sooo grungy, just awesome!
IT – Qual è l’abito che preferisci della collezione Autunno/Inverno 2013 di Alice’s Pig e perché?
Amo veramente tanti capi della mia prima collezione e sono orgogliosa di tutti quanti – adoro in particolar modo indossare l’abito “Black Pearl” per le occasioni eleganti, ma mi piace anche abbinare quello stesso vestito con gli anfibi per andare a ballare la sera – è così grunge, è meraviglioso!


 ENG – Can you disclose us something about your Spring/Summer 2014 new collection?
We were inspired by the grunge era for spring (think “Reality bites” and “Empire records”) and the mod era for summer (Edie Sedgwick and summer in France in the 60s).
IT – Puoi anticiparci qualcosa riguardo la vostra nuova collezione Primavera/Estate 2014?
Ci siamo lasciati ispirare dal grunge per la primavera (abbiamo pensato ai film “Giovani, carini e disoccupati” e “Empire records”) e dalla subcultura mod per l’estate (e quindi abbiamo immaginato Edie Sedgwick in Francia nell’estate degli anni ’60).

ENG - What are your plans for the future?
We have soooo many plans but we will definitely add more categories in terms of accessories. In spring we will introduce our fans with a brand new jewelry collection and hopefully we can add handbags soon.
IT –Quali sono i vostri piani per il futuro?
Abbiamo davvero tantissimi progetti ma di sicuro aggiungeremo una scelta più ampia in fatto di accessori. In primavera infatti proporremo ai nostri fan una collezione di gioielli nuova fiammante e molto presto, speriamo, potremo avere anche una nostra linea di borse.

ENG – Would you like to give an advice to aspiring designers?
Sure. Make something wearable out of your talent  and please be brave and proud enough to wear your creations... I met so many designers who refuse to wear their own clothing  I'll never understand that! ;-)
IT – Vorresti dare un consiglio agli aspiranti designer?
Certamente. Prendete il vostro talento e trasformatelo in qualcosa che sia realmente indossabile – e, per favore, abbiate abbastanza coraggio da indossare voi stessi le vostre creazioni... Ho conosciuto così tanti designer che si rifiutano di vestire coi capi della propria linea e non la capirò mai, questa cosa! ;-)

Autumn/Winter 2013 collection.
From left to right: the "Granny" blouse and the "Django" skirt, the "Urban Nightmare" dress, the "Harlequin" dress.

The "Urban Nightmare" dress is also featured HERE and HERE.

Il Salone Internazionale del Libro 2013 - Dove osano le idee


Il Salone Internazionale del Libro è una delle più importanti manifestazioni italiane nel campo dell'editoria. Dal 1988 si svolge a Torino una volta all’anno. Inizialmente aveva luogo alla Torino Esposizioni, ma dal 1992 si è trasferita al Centro congressi “Lingotto Fiere”. Nel 2001 è stata introdotta un’ulteriore novità, ovvero la presenza di un paese ospite. Quest’anno è stata la volta del Cile.
Il titolo della manifestazione 2013 era “Dove osano le idee e, oltre agli espositori delle varie case editrici di libri e fumetti, erano presenti anche stand tematici e regionali, spazi radio-televisivi o postazioni adibite a laboratori creativi (spesso per bambini). Di grande spessore e rilevanza le numerose conferenze a cui si poteva assistere nell’arco della giornata.

Giulia, la mia straordinaria compagna di viaggio.

Responsabilità della vita. Un confronto fra un credente e un non credente. Umberto Veronesi incontra Giovanni Reale.

Da destra: Viola Lodato (autrice di KillerQueen), Cristina, Chiara e io.

Uno stand interamente dedicato al Giro d'Italia.


Lo Spazio Chile.

Il design nel secolo lungo della modernità. Lectio magistralis di Philippe Daverio”.

“La moda italiana con Sbarbati, Frisa e Ferré.

Debutto da Fashion Blogger: 5 Outfit

Forse questo non è molto ortodosso come debutto da fashion blogger, anzi, diciamo pure che non lo è per niente visto che la “modella”delle immagini che state per vedere di mio ha solo i capelli e i vestiti, il resto – fisico in primis – è tutto di Coco Rocha! Insomma, invece che farmi scattare foto, ho scelto le mie preferite tra quelle di alcuni editoriali di Coco Rocha, una delle più belle e versatili modelle al mondo, e da queste ho preso in prestito le pose e le espressioni del viso.
Inoltre ho cercato di continuare i miei esperimenti con la colorazione digitale: l’effetto finale è sempre piuttosto rozzo e da principiante (quale sono, del resto), ma almeno ho provato a ricreare consistenze diverse giocando con gli strumenti disponibili su Gimp.



Questo primo outfit lo avrete probabilmente già visto in uno dei post sull’Expo alla Rocca Paolina (che trovate QUI).

Printed parka: Max&CO. | Sweater: no brand | Shirt: Nara Camicie | Leather belt: Denny Rose | Earrings: Il Pizzo Cotto | Clip fringe: Hershesons | Trousers: WR.UP by Freddy | Boots: Fendi.


Potreste aver già visto anche il second outfit, dato che ne avevo pubblicato un dettaglio sulla mia pagina facebook (QUI).


Earrings: Il Pizzo Cotto | Blazer: Zara | T-shirt: H&M | Trousers: H&M Conscious | Bag: Pierre Darré | Sandals:  Fendi.


Anche di questo look avevo pubblicato un’anteprima diverso tempo fa: QUI.


Blazer: H&M | Shirt with bow: Nara Camicie | Trousers: H&M | Bag: Vintage | Scarf: Bijou Brigitte | Pumps: CL Factory.


Ed ecco il mio principale esperimento per questo post: cercare di rendere (anche vagamente) l’effetto del tessuto bouclé.


Shirt: Nara Camicie | Dress: Zara | Bow: Donna più | Tights: Calzedonia | Shoes: Zara.


Quest’ultimo, invece, è un look estremamente semplice indossato ad una cena lo scorso Ottobre.


Earrings: Il Pizzo Cotto | Dress: Zara | Clutch: Vintage | Wedges: Zara.

INTERVISTA ALL'AUTORE #2: KillerQueen


Dopo la prima “puntata” di questa rubrica, è arrivato il momento di presentarvi KillerQueen, il romanzo d’esordio di Viola Lodato, un’autrice che racchiude in sé tre facce di una stessa medaglia:  è una promettente scrittrice, un’ottima amica e una collega.
Ok, forse colleganon è la parola più adatta in questo caso: Viola ed io, in effetti, abbiamo scritto qualcosa insieme, ma per quanto riguarda KillerQueen io sono stata semplicemente la mano che ha realizzato il disegno che lei aveva immaginato come copertina del libro!
Per il retro invece ho avuto carta bianca e, vista la natura umoristica del romanzo, ho deciso di puntare su una scenetta comica che mettesse in risalto gli aspetti caratteriali più evidenti dei tre co-protagonisti: Edmund, Alexander e Desmond.

Titolo: KillerQueenAutore: Viola Lodato.
Disegni di copertina: Virna Gambini.
CIESSE Edizioni, collana "Smile". Genere umoristico, 128 pagine.
ISBN Libro: 978-88-6660-082-4 || ISBN eBook: 978-88-6660-083-1
Disponibile qui: 
http://www.ciessedizioni.it/killerqueen/

Ma veniamo ora alla (brevissima) biografia dell'autrice, Viola Lodato:

A circa quattordici anni capisce di voler passare la vita a inventare storie. Cinque anni più tardi finisce il primo romanzo e pian piano conosce il mondo dell’editoria, capendo che la strada da fare è ancora lunga. Oltre a studiare Scienze della Comunicazione, collabora con alcune case editrici come editor, correttrice di bozze e traduttrice.
Si è classificata tra i finalisti regionali durante la prima edizione del premio La Giara della Rai e i suoi racconti sono stati pubblicati da Lettere Animate, Delos Books, Mondoscrittura, EDS, ST-Books, La Mela Avvelenata.

Per quanto riguarda la nostra amicizia, invece, galeotto fu un gruppo per scambio di opinioni su Facebook e il mio fiuto da “personal shopper”. Da lì abbiamo iniziato a sentirci un po’ più regolarmente e abbiamo scoperto passioni comuni (come la scrittura) che ci hanno portato anche a diverse collaborazioni, tra cui quella che riguarda proprio KillerQueen.

Ho avuto la possibilità di leggere in anteprima il romanzo e credetemi se vi dico che pure una lumaca come la sottoscritta l’ha letteralmente divorato in poco tempo!
I dialoghi sono frizzanti, le battute e gli improvvisi monologhi della protagonista esilaranti. I personaggi sono insieme coerenti nel carattere e confusionari nei gesti – tanto da sembrare quasi persone reali!
La storia riguarda la giovane ed eccentrica detective privata Katia Quartarone, detta KillerQueen.
Durante una delle sue tante e tipiche giornate di riposo, trascorse su Facebook a chattare con Erin, la sua migliore amica, Katia riceve finalmente la telefonata di un potenziale nuovo cliente, Alexander Marshall. Quest’ultimo, temendo per la propria vita, decide di ingaggiarla senza dare troppo peso agli atteggiamenti strambi della ragazza e la coinvolge in una delicata missione sotto copertura.
Cercare di tenere in piedi la finta identità non sarà così semplice per Katia e la sua concentrazione ben più che scostante, soprattutto perché gli eventi prenderanno una piega decisamente inaspettata: a rischiare la pelle non sarà Alexander, ma la stessa KillerQueen.
A completare il quadro un amore nuovo fiammante, uno che si è appena concluso in modo rovinoso, un invitato pedante e spesso fuori luogo ma entusiasta, interrogatori non molto professionali e qualche omicidio di troppo, il tutto condito dall’ironica voce narrante della protagonista.


E ora qualche domanda all’autrice per permetterle di farsi conoscere e di presentare con parole sue la simpaticissima KillerQueen.

Viola, cosa rappresenta per te la scrittura?
Fin da piccola, mi è sempre piaciuto inventare storie. Dopo aver provato con il teatro, con la chitarra e con una miriade di altre attività, a quattordici anni mi sono messa in testa di scrivere un libro e ho scoperto la mia vera passione, che da quel momento non ho più abbandonato. Rispetto ad allora il mio approccio è cambiato completamente: all'inizio non mi preoccupavo delle regole della scrittura creativa, scrivevo e basta. Ora, invece, do moltissima importanza alla componente tecnica, anche perché è quella che deve essere curata in maniera più attiva. La fantasia può essere aiutata con la lettura di libri o la visione di film, per esempio, ma migliorare il proprio stile non è altrettanto semplice. Si tratta quindi di una passione in cui cerco di mettere molto impegno.

Lettura e scrittura. Quando pesano nella tua vita questi due aspetti?
Moltissimo. Anche quando ho poco tempo, cerco di dedicare almeno qualche ora al giorno a lettura e scrittura, ma potrei persino trascorrere giornate intere senza fare altro. E non mi peserebbe, anzi! Se poi ai suddetti due aspetti aggiungo anche il tempo speso per editing, traduzioni e così via, la quantità di ore che dedico a questo tipo di impegni sale ulteriormente.

Il tuo primo libro. O meglio, il primo ad essere pubblicato. Come ti senti a riguardo?
Quando ho ricevuto la proposta di pubblicazione, sono andata al settimo cielo e ho detto anche“è il giorno più bello della mia vita”. È una grandissima soddisfazione. Se ripenso a quando ho finito il mio primo romanzo e ho cominciato a cercare informazioni sul mondo dell'editoria, mi sembra trascorsa una vita intera. Nel giro di due anni ho scritto altri svariati romanzi (tra cui KillerQueen), ho visto la pubblicazione di diversi racconti e mi sono classificata tra i finalisti della Giara. In poche parole, posso dirmi felice e soddisfatta di dove sono arrivata e di quello che ho fatto negli ultimi due anni.

Katia Quartarone, in arte KillerQueen, è un personaggio svampito quanto basta da risultare amabile e assolutamente esilarante. Quanto di te c'è in lei?
Di sicuro c'è un po' di me, ma non tantissimo. Ho preso alcuni miei difetti e li ho elevati all'ennesima potenza, ma credo che il risultato finale sia piuttosto diverso dalla sottoscritta. Di sicuro, a parte il carattere, di mio c'è il nome d'arte. Dopo aver scelto KillerQueen, sono arrivata a Katia Quartarone: mi piaceva riprendere le iniziali delle parole.
Essendo collegata al forum di Scrittevolmente, ho chiesto a un mio amico della redazione: “Mi dici un cognome che comincia con la Q?” e in quel modo ho scelto il nome.
Inoltre, più andavo avanti nella storia e più il personaggio diventava diverso da me, anche per cause piuttosto logiche, come i diversi stile di vita, famiglia e così via. Tuttavia, c'è di sicuro un pizzico di me.

Come crei i tuoi personaggi?
Lo ritengo un procedimento piuttosto naturale. Il caso di Katia è stato un po' atipico, visto che ho lavorato prima sul personaggio e poi sulla trama, ma in genere avviene l'opposto. Mi invento una situazione o una trama e i personaggi nascono di conseguenza, perché il loro carattere è funzionale alla trama. Per esempio, in un romanzo che ho scritto la protagonista rischia la vita per opporsi ai nazisti, di conseguenza alcune parti del suo carattere vengono definite dalla trama stessa.
In genere è così, nel caso di KillerQueene degli altri personaggi di quel romanzo è stato appunto un po' diverso, anche perché per alcuni mi sono ispirata a persone realmente esistenti. Per esempio, per Desmond, mi sono ispirata moltissimo a certi tratti del carattere del mio ragazzo.
Cerco poi di dotare ognuno di caratteristiche particolari, come frasi o parole che ripetono spesso, o atteggiamenti che li contraddistinguono. La protagonista che ho citato prima parla spesso da sola, per darvi un'idea. Ogni persona che conosciamo ha qualche caratteristica particolare che la identifica anche nelle piccole cose, quindi cerco di rendere più veri i miei personaggi anche in questo modo.

Scrivi tanto e di generi molto diversi tra loro. Da dove trai ispirazione?
È piuttosto complesso. Nel caso di KillerQueen mi sono ispirata a un racconto scritto per un'altra occasione. Altre idee, invece, sono arrivate per caso. Due romanzi sono nati in seguito a discussioni con alcune amiche. Altre volte ho tratto moltissima ispirazione dai miei sogni: su undici romanzi (cifra che comprende anche quelli appena abbozzati o ancora in lavorazione), tre volte l'idea di base mi è arrivata proprio nel sonno. I miei sogni sono spesso molto lucidi e sensati, quindi mi capita di approfittarne elaborando il tutto e trasformando il sogno nella trama di un romanzo.
Andando al di là delle singole idee, credo che sia molto utile cercare stimoli di ogni tipo. Bisogna leggere, guardare film, ascoltare musica e compiere qualsiasi altra attività in grado di attivare la nostra fantasia.



"Il Pizzo Cotto" & Ogniricciouncapriccio



Il quarto e ultimo giorno di Expo alla Rocca Paolina è stato senza dubbio il più affollato, stancante ma anche gratificante!


Le vendite sono cominciate ancora prima che l’Expo aprisse ufficialmente – una graziosa nonnina ha deciso di comprare da noi i pensierini da portare alla sue tre nipotine – e sono proseguite con un flusso più o meno regolare per tutto il giorno.


Ogni volta che potevamo, scattavamo foto alle persone con cui avevamo stretto amicizia grazie alla vicinanza delle nostre postazioni di vendita e, ovviamente, alle nostre clienti (grandi e piccine), le quali hanno sempre apprezzato moltissimo il lungo e accurato lavoro di Serena nella creazione di questi fantastici gioielli. Purtroppo, per una serie di motivi, non siamo riuscite a fare foto a tutte le acquirenti, ma siamo davvero contente che siano andate via soddisfatte sia delle spese che dei nostri pacchettini ;)


Dopo aver visto il post di presentazione dell’evento su questo blog, sono passate a salutarci anche delle mie amiche e a farmi immensamente piacere non è stato solo il gesto in sé ma anche sapere che avessero apprezzato molto il racconto “Memorie di un pomeriggio di pessimo shopping” (il mio primo tentativo di scrittura umoristica). Alcune di loro hanno persino fatto acquisti, quindi ringraziarle pubblicamente qui sul blog è il minimo che io possa fare!


Dato che la nostra postazione era molto (molto!) in discesa , a fine giornata avevamo gambe doloranti e pure un po’ gonfie ma l’appagamento derivante dai sorrisi e dai complimenti ricevuti per il nostro lavoro superava di gran lunga tutto il resto!


Serena poi è stata davvero gentilissima, una venditrice appassionata e, nel breve periodo in cui è rimasta a casa mia, quasi una sorella con cui confabulare, riviere i momenti più intensi della giornata appena trascorsa e programmare il “piano d’attacco” per quella successiva. Condividere con lei quest’esperienza è stata per me un’occasione davvero unica e che mi ha concesso di confrontarmi con realtà e persone molto diverse da quelle a cui ero abituata!


Inoltre, come già scritto sulla mia pagina facebook, a seguito di questa Expo la mia personalissima collezione di orecchini “Il Pizzo Cotto” si è notevolmente espansa grazie ad alcuni nuovi modelli che Serena ha insistito nel volermi dare come compenso per il servizio svolto


Grazie a tutti